Il Partito per gli Animali chiede un'azione rapida dopo l'ennesimo rapporto allar­mante sul clima


13 aprile 2022

C’è bisogno di azione immediata per evitare una catastrofe climatica, affermano gli scienziati del panel sul clima dell'IPCC nell'allarmante rapporto pubblicato la scorsa settimana. Ci sono molte misure efficaci e convenienti per fermare il rapido riscaldamento globale, ma per ottenere ciò devono essere adottate ora. Risparmio d’energia, energia più sostenibile, fermare la deforestazione e, ultimo ma non meno importante, la riduzione il consumo di carne e latticini sono ora necessari, secondo gli scienziati, per evitare che il nostro pianeta si riscaldi di 3,2 gradi disastrosi entro la fine di questo secolo. Il Partito per gli Animali ed i suoi partiti gemelli in tutto il mondo combattono già da anni per misure che ora sono citate anche nel rapporto dell'IPCC. In una petizione ai leader mondiali che è già stato firmato da quasi 80.000 persone, chiedono una rapida transizione verso un sistema alimentare sano, rispettoso del clima e degli animali.

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Partiti per gli animali chiedono una rivoluzione alimentare alla Giornata mondiale d'azione per la giustizia climatica a Glasgow durante la COP26 nel novembre 2021.

“Siamo a un bivio. Le decisioni che prendiamo ora possono garantire un futuro vivibile”, ha affermato il Gruppo intergovernativo dell'IPCC sui cambiamenti climatici durante la presentazione del rapporto. Al rapporto hanno lavorato circa 250 scienziati di tutto il mondo.

Gli scienziati dell'IPCC hanno mostrato in un precedente rapporto di quest'anno che miliardi di persone (spesso già vulnerabili) sono già state colpite dalla crisi climatica e che il riscaldamento globale ha già causato la scomparsa degli ecosistemi, l'estinzione di specie e parti del nostro pianeta diventate inabitabili.

È ora di agire, adesso!
“La nostra casa è in fiamme”, ha detto Greta Thunberg. Ma con frustrazione e disperazione di sempre più persone, la volontà politica di intraprendere un'azione reale si è finora rivelata del tutto inadeguata. In effetti, si continua a investire ancora più denaro nei combustibili fossili che nell'azione per il clima e l'industria intensiva del bestiame, uno dei maggiori fattori trainanti del cambiamento climatico e della deforestazione, continua a essere sovvenzionata con miliardi.

Perciò non sorprende che i giovani abbiano chiesto all'ONU di dichiarare lo stato d'emergenza climatica, che centinaia di migliaia di cittadini hanno manifestato durante il fallito vertice sul clima di Glasgow e che ora anche gli scienziati scendano in piazza e si fanno arrestare. Come ha affermato persino il segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres, “gli attivisti per il clima sono talvolta descritti come pericolosi radicali, ma i veri radicali pericolosi sono i paesi che continuano ad aumentare la produzione di combustibili fossili.”

Attivisti nella politica

Il Partito per gli Animali e l’Animal Welfare Party durante le marce per il clima a Glasgow a novembre (COP26).

“Abbiamo bisogno di più politici attivisti che difendano davvero la sostenibilità”, dice Christine Teunissen del Partito per gli Animali dei Paesi Bassi. Insieme all'eurodeputata del Partito per gli Animali Anja Hazekamp e ai suoi colleghi del British Animal Welfare Party, ha manifestato a Glasgow lo scorso novembre durante il Global Day of Action e ha parlato durante il vertice COP26 sul clima alla mini-conferenza "Rivoluzione alimentare per afffromtare la crisi climatica" su cosa possono fare i politici per affrontare la crisi climatica.

Il loro messaggio: per affrontare le crisi del clima, della biodiversità e della salute, dobbiamo smettere di investire nell'industria del bestiame. “L'industria del bestiame produce più emissioni di gas serra di tutte le automobili, navi, camion, treni e aeroplani messi insieme. Non c'è modo di garantire emissioni zero senza affrontare l'industria del bestiame”, spiega Hazekamp.

Stop alla deforestazione, allo spreco di energia e all'allevamento di bestiame intensivo

Il membro del Parlamento del Partito per gli Animali Lammert van Raan richiama l'attenzione sulla legge sul clima 1.5.

Il Partito per gli Animali già da anni si batte anche per l'azione per il clima all'interno della politica. L'anno scorso, ha presentato la legge sul clima 1.5 per costringere il governo di considerare la crisi climatica veramente come una crisi. Nello stesso anno, grazie ad un'iniziativa del Partito per gli Animali, il Parlamento Europeo ha riconosciuto la necessità di affrontare il settore zootecnico per combattere efficacemente la crisi del clima e della biodiversità. Una svolta.

Anche ora che l'imminente penuria di grano a seguito della guerra in Ucraina rischia di essere sfruttata come un'opportunità per rinviare i piani per rendere l'agricoltura più sostenibile, il Partito per gli Animali continua a tenere il passo. Proprio in questo momento dovremmo accelerare la transizione verso un'agricoltura verde e nutrire le persone invece di sprecare cibo per mantenere l'allevamento intensivo, scrive il leader del partito Esther Ouwehand e l'eurodeputata Anja Hazekamp.