SER (CES): agri­coltura attuale insoste­nibile. Inter­venire è neces­sario.


4 novembre 2016

Il SER (Consiglio economico e sociale) conclude nella sua relazione “Accelerazione agricoltura sostenibile” che un’accelerata azione nei attuali allevamenti di bestiame è necessario. Il governo dovrebbe prendere un ruolo di regia forte e solo “l’avanguardia”, si stima circa il 30% degli allevatori, dovrebbero essere sostenute. Il resto dovrebbe essere dato la possibilità di fermarsi. Il Partito per gli Animali è d’accordo con queste raccomandazioni del CES. Allo stesso modo con la conclusione che i tempi di autoregolamentazione e le buone intenzioni sono finiti. La nostra capogruppo Marianne Thieme vuole un dibattito con il sottosegretario sulle raccomandazioni urgenti.

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Secondo il CES, è essenziale di rafforzare e sostenere l’avanguardia dei allevamenti sostenibili, che danno la massima priorità al benessere degli animali, la salute pubblica e l’innovazione. Il CES ritiene, come il Partito per gli Animali, che una direzione ferma nel prendere finalmente prendere in mano la sostenibilità dell’agricoltura è riservato al governo.

Giustamente il CES dichiara che l’epoca del permissivismo e vuote promesse nel mondo dei allevamenti è finita’, dice Marianne Thieme in reazione al consiglio del CES. ‘L’industria del bestiame è insostenibile, sia per gli uomini e gli animali, l’ambiente e la salute pubblica. L’autoregolamentazione ha portato nulla di buono nel settore zootecnico e il governo non si è preso carico della sua responsabilità. Molti organi consultivi del governo hanno lanciato l’allarme: L’Agenzia di valutazione ambientale dei Paesi Bassi, il Consiglio scientifico per la politica del governo e ora il CES. Adesso basta!

Il Partito per gli Animali vuole che si investe solamente in agricoltura biologica sostenibile. Il governo deve svolgere azioni per una drastica riduzione del numero di capi di bestiame. Il reddito delle imprese di allevamento di maiali attualmente esistente per oltre il 37 per cento dei sussidi, quello delle aziende lattiero-casearie per circa il 60 per cento, e quello dei produttori di vitelli è per più del 92 per cento dipendente dai sussidi.

The SER (Social and Economic Council of the Netherlands) has concluded in its report on accelerating sustainable farming that accelerated action against current livestock farming is essential. The government will need to play a strong director’s role and only the “vanguard” of sustainable livestock farmers – about 30 % of all Dutch farmers – should receive financial support. The remaining farmers should be enabled to stop farming. The Party for the Animals agrees with the SER’s recommendations, as well as the conclusion that the days of self-regulation and good intentions are over. Chairman Marianne Thieme seeks to hold a debate with the State Secretary on these urgent recommendations.

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According to the SER, providing specific enforcement and support to the vanguard of sustainable farmers, who give the highest priority to animal welfare, public health and innovation among other things, is essential. As well as the Party for the Animals, the SER believes that herein lies an important director’s role for the government to finally take up the task of sustainable livestock farming.

“The SER is right in saying that the days of non-commitment and empty promises are over,” Marianne Thieme says in response to the recommendations of the SER. “Livestock farming is unsustainable, for farmers as well as animals, environment and public health. Self-regulation has not benefited farming in any way, and the government has taken no responsibility. Many government advisory bodies have sounded the alarm: the Netherlands Environmental Assessment Agency, the Scientific Council for Government Policy and now the SER. It is time to start listening.”

The Party for the Animals wants the government to invest only in sustainable, organic farming. Cattle numbers should be drastically reduced. At present, over 37 percent of a pig holding income is dependent on subsidies, as well as 60 percent of a dairy farm income and more than 92 percent of a veal calf holding income.