Il Partito per gli Animali olandese vuole includere l’eco­cidio nella giustizia penale inter­na­zi­onale


3 marzo 2021

Il Partito per gli Animali olandese chiede al governo olandese di aggiungersi al movimento mondiale a favore di includere nella giustizia penale l’ecocidio – il danno su grande scala e la distruzione di ecosistemi causata dall’uomo. E’ stato Lammert van Raan, membro del parlamento per il Partito per gli Animali, che ha recentemente fatto una proposta per includere nella giustizia penale il danno irreversibile nell’habitat naturale nazionale ed internazionale. Se la proposta viene accettata, la Corte Internazionale dell’Aya potra’ fare causa ai leader di governi e ai presidenti di aziende colpevoli di ecocidio.

Con questa proposta, i Paesi Bassi si aggiungono a precedenti richiami di leader di governi e membri del parlamento in Francia, Belgio, Svezia e gli stati delle isole Vanuatu e le Malidive di includere l’ecocidio nelle leggi nazionali e la legge penale internazionale. Nella proposta del Partito per gli Animali e’ scritto che l’ecocidio e’: “l’accumulo di tanti problemi dell’ambiente, che arriva al livello di minacciare la sopravvivenza di tutti gli inabitanti della zona, sia l’uomo che l’animale.” Alcuni esempi sono i disastri ambientali causati dall’industria fossile, la deforestazione, l’emmissione del CO2 dalle attivita’ industriali, il rilascio di sostanze tossiche nei fiumi, l’inquinamento dell’habitat di popoli indigeni e la pesca eccessiva dell’oceano.

“L’aumento del livello del mare mondiale, gli incendi nell’Amazonia e le fuoriuscite di petrolio in Nigeria. Sono le conseguenze disastrose di crisi ambientali e del danno strutturale del nostro habitat,” cosi’ dice il membro del parlamento olandese Sig. van Raan, che ha fatto la proposta. “Le conseguenze di ecocidio sono sentite da tutto il mondo nel 2021 in mezzo alla coronacrisi. Perche’ l’ecocidio gioca un ruolo anche nell’aumento della possibilita’ dell’insorgenza di pandemie. La pratica ecocidale della deforestazione ha dato accesso alle industrie alle zone dove prima l’uomo non arrivava. E ora che le frontiere tra l’uomo e la natura stanno sparendo, i virus possono saltare piu’ facilmente dall’animale all’uomo e sradicare tutta la societa’.”

Quinto atto criminale contro la pace
Nella sua proposta, il Partito per gli Animali chiede al governo olandese di impegnarsi per cambiare lo Statuto di Roma, l’accordo che ha fondato la Corte Internazionale (ICC). In questo accordo sono identificati quattro atti criminali internazionali: il genocidio, gli atti criminali contro l’umanita’, gli atti criminali di guerra e l’aggressione. Ache l’ecocidio faceva parte del testo originale, ma e’ stato tolto ai tempi anche dal governo olandese nelle fasi finali delle negoziazioni.

Seguendo la rinnomata avvocata Polly Higgins, che insieme a Jojo Mehta ha messo su la campagna internazionale Stop Ecocidio, il Partito per gli Animali chiede di riconoscere l’ecocidio come il quinto atto criminale contro la pace.

Ancora oggi svaniscono ogni giorno senza problemi tanti campi di calcio di foresta pluviale e continuano ad inquinare l’habitat dell’uomo e l’animale le fuoriuscite di petrolio senza conseguenze per le aziende che ci sono dietro. Quindi c’e’ urgentemente bisogno di un nuovo strumento che puo’ gestirlo a livello internazionale. La nostra proposta comprende dieci misure che contribuiscono a qesta causa,” dice Sig. Van Raan.

Succeso nel caso Nigeria contro Shell
Recentemente il giudice ha reso responsabile Shell per l’inquinamento di petrolio in Nigeria, dopo una causa di 13 anni portata dai contadini nigeriani con il supporto dell’organizzazione per l’ambiente olandese (la filiale olandese di Friends of the Earth). Il caso ha un’esito storico ed e’ una precedente cha da speranza per altri casi in corso come ad esempio il caso climatico contro la Shell e casi simili contro le multinazionali in futuro. “Questo e’ un avvio importante verso la penalita’ dell’ecocidio”, dice il Partito per gli Animali. “Stanno cambiando le cose, finisce un’epoca di distruzione della terra da governi e aziende senza conseguenze.”